Sentiero CAI 402
(Colere - Pian di Vione - Rifugio Albani )

Aggiornato al settembre 2000
   

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SCHEDA:  
Numero CAI: 402
Altre numerazioni:  
Nome o soprannome:  
Partenza: Colere (1017 m)
Arrivo: Rifugio Albani (1948 m)
Dislivello: 931 m
Tempi parziali:  
Tempo totale: ore 2.30
Lunghezza:  
Periodo consigliato: giugno - novembre
Difficoltà: E (legenda)
Attrezzatura:  
Note naturalistiche:

 

Interessante per l'aspetto forestale e geomorfologico perché si notano evidenti segni di frane, doline, erosioni carsiche.

Note tecniche:  
Note storiche:

 

Nel canalone delle Quattro Matte, sopra Pian di Vione, si notano grossi massi staccatisi dalla parete del canale nella primavera 2000.

Bivi ed incroci:




 

Nei pressi dello spigolo nord della Presolana, sui ghiaioni, incrocia il sentiero CAI 401 (Passo di Manina - Rifugio Albani - Passo della Porta).
Alla baita alta di Polzone incrocia il sentiero CAI 403 (Carbonera - Rifugio Albani) coincidente con il CAI 406.

Superata la piazza del paese di Colere si imbocca un'angusta strada che si diparte sulla sinistra dalla via principale e che conduce ai prati soprastanti l'abitato. La strada asfaltata, privata e a volte sbarrata da una stanga, porta all'ampia conca del Pian di Vione in cui è ubicato un chiosco che prende il nome dalla località stessa. Nei periodi d'apertura del chiosco è possibile raggiungere il pianoro anche con l'auto.
Lasciata la costruzione del bar sulla destra, si prosegue attraversando l'intera conca fino ad un piccolo ghiaione e si risale quest'ultimo con ripidi tornanti, restando al limitare del bosco di faggi. Il nostro percorso continua nel bosco rado per poi attraversare in leggera ascesa un altro ghiaione ed immergersi in una zona di larici e pini mughi. A circa metà salita, sulla sinistra, inoltrandosi lungo un sentiero per circa 30 metri si può raggiungere una fontanella utile per rifornirsi d'acqua fresca.
Si giunge ad un ampio vallone ghiaioso sovrastato dalle torri delle Quattro Matte che danno il nome alla "valletta". Poco sopra il sentiero si notano due grossi massi, risultato di una grossa frana staccatasi dalla parete rocciosa nella primavera dell'anno 2000. Si continua attraversando il vallone che, essendo ai piedi della parete di roccia, può conservare neve anche a fine estate; obliquando prima in leggera ascesa poi con ripidi tornanti si giunge alla sommità del dosso roccioso che sovrasta Pian di Vione. La piccola depressione che costituisce il culmine del dosso, dove è possibile osservare un cambio vegetazionale, è un buon punto d'osservazione: si nota ad E la catena del Pizzo Camino, a NE la vetta dell'Adamello e inizia ad apparire la parete N della Presolana mentre scompaiono alla vista le torri delle Quattro Matte.
Si prosegue ora verso W risalendo con stretti tornanti la costa erbosa per sbucare sul ciglio di un'enorme dolina.
Sul lato opposto di questa depressione si vede la traccia del sentiero CAI 401 che conduce al Passo la Porta di cui si scorge il tetro canalone iniziale. Sopra quest'ambiente calcareo domina lo spigolo N della Presolana (1). Si continua costeggiando il bordo della dolina ed alzandosi gradatamente. Verso la fine del pendio sassoso s'incrocia il sentiero CAI 401 con il quale, dirigendosi verso sinistra in direzione SE, si arriva alla ferrata denominata la Porta. I due percorsi ora unificati in un unico tracciato si dirigono verso destra in direzione NW e conducono, con una leggera ascesa in diagonale, al Colle della Guaita. Da questo punto, guardando verso WNW, si scorgono la costruzione del Rifugio Albani (2) e la vetta del Monte Ferrante. Superato il Colle della Guaita possiamo osservare di fronte a noi lo spigolo NW e la parete nord della Presolana. Si prosegue in piano sui ghiaioni ormai consolidati, adagiati ai piedi della montagna e superando alcune doline di diverse dimensioni.
Lasciato sulla sinistra, sotto la parete nord della Presolana, il Laghetto di Polzone (3) (1833 m) il cui livello delle acque è soggetto a continue variazioni, si continua in piano fino alla baita alta di Polzone (1905 m). Qui s'incrocia il sentiero CAI 403 proveniente dall'abitato di Colere: seguendolo si passa attraverso l'ex villaggio dei minatori ed in breve si arriva al Rifugio Albani (1948 m).
Per non rifare lo stesso sentiero di salita si può ritornare a Colere seguendo il percorso con segnavia CAI 403 e compiendo quindi un itinerario ad anello.

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