MUSEO DI ARTE SACRA

Posto sul fianco della chiesa parrocchiale di Schilpario, nell'antica chiesetta di San Rocco, di cui si conserva la pregevole statua in una nicchia, il museo parrocchiale d'arte sacra custodisce numerosi oggetti risalenti agli ultimi quattro secoli e in massima parte ancora utilizzati nella liturgia odierna. Il museo permette di cogliere la continuità con i nostri avi grazie al sobrio cambiamento delle usanze liturgiche, permettendo al visitatore di cogliere attraverso gli oggetti il cammino percorso dalla Chiesa. Un'occasione imperdibile per apprezzare, oltre alla bellezza della chiesa parrocchiale e dei suoi quadri, gli affreschi e le sculture, una miriade di finissimi paramenti, calici, suppellettili, arredi, libri a testimonianza di una profondissima devozione cristiana.
Un piccolo viaggio che ci riporta alla vita degli schilpariesi dei secoli scorsi, quando affrontavano con tenacia e intelligenza le fatiche della vita e del duro lavoro e, nonostante la sobrietà e le ristrettezze delle proprie case, trovavano piena soddisfazione e gioioso orgoglio nel partecipare ai momenti religiosi che si celebravano in una chiesa bellissima e ricca di oggetti raffinati.
Tra i vari oggetti presenti nel museo risalta, per le dimensioni e per l'impatto emotivo, il monumentale catafalco. Una suggestiva realizzazione che vi colta come occasione di catechesi cristiana sul tema della morte e come efficace appello a usar bene della propria esistenza valida per l'uomo di ogni tempo.
Tra gli oggetti custoditi, molto importanti, soprattutto dal punto di vista affettivo, sono quelli appartenuti ad alcuni grandi teologi nativi di Schdpario. Il più illustre è il Cardinal Angelo Maj, lo "scopritor famoso", sommo paleografo al quale è stata dedicata una poesia da Giacomo Leopardi ed il cui nome è legato alla piazza centrale del paese.
Mons. Simon Pietro Grassi, Vescovo di Tortona e Mons. Andrea Spada, da poco scomparso, che per oltre cinquant'anni ha ricoperto il ruolo di direttore de L'Eco di Bergmo.
Sono anch'essi personaggi che hanno contribuito, con la loro importanza, a far conoscere Schilpario all'esterno della Valle di Scalve e che giustamente vengono ricordati in questa importante mostra di oggetti sacri.