La terra, il pascolo, il coltivo
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LA CACCIA La caccia si inserisce nel contesto sociale e culturale del paese e viene considerata come un necessario e immediato sfruttamento delle risorse naturali dell'ambiente: c'è una motivazione economica che assegna alla caccia un preciso ruolo, ancor prima che essa assuma altri significati (affermazione di abilità, vanto e gara, sfida e primato, inizazione, ecc.). In questo senso va considerato il bracconaggio, che diventa l'equivalente del furto campestre o del pascolo abusivo (vale a dire la trasgressione di leggi e norme che limitano il campo dello sfruttamento di risorse necessarie all'economia di sopravvivenza). La caccia presuppone perfetta conoscenza dell'ambiente e acquisizione di informazioni precise sulla vita e sulle abitudini degli animali selvatici, avviate sin dall'infanzia, quando si impara a catturare gli uccelli con gli "archetti" o con i bastoni invischiati (bachetù). La fotografia dell'anziano cacciatore con il nipotino pare simboleggiare questa realtà, mentre alcune pagine di un diario di roccolo aprono uno squarcio su tutta la cultura, che non si riduce alla contabilità del bottino quotidiano e che è lontanissima dalla concezione "sportiva" della caccia, evasione domenicale, indiscriminata strage di tutto ciò che si muove nel cespuglio o tra gli alberi. Fra gli oggetti esposti, si notano inoltre alcune gabbie per uccelli, trappole e tagliole. |