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La terra, il pascolo, il coltivo

L'allevamento, la pastorizia

Il bosco e i boscaioli

Lino, canapa, lana

La vita quotidiana

Economia e vita familiare

La popolazione

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Gli artigiani "forestieri"

I carrettieri

La ruota

La miniera e i  minatori

I forni fusori

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Il mulino

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Il torchio e la macina

La caccia

Gli emigranti 

                                       

Museo Etnografico

MUSEO ETNOGRAFICO DI SCHILPARIO

Orari: Tutti i giorni dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 13,00 alle 17,30
tel. 0346 55393

LA CACCIA

La caccia si inserisce nel contesto sociale e culturale del paese e viene considerata come un necessario e immediato sfruttamento delle risorse naturali dell'ambiente: c'è una motivazione economica che assegna alla caccia un preciso ruolo, ancor prima che essa assuma altri significati (affermazione di abilità, vanto e gara, sfida e primato, inizazione, ecc.). In questo senso va considerato il bracconaggio, che diventa l'equivalente del furto campestre o del pascolo abusivo (vale a dire la trasgressione di leggi e norme che limitano il campo dello sfruttamento di risorse necessarie all'economia di sopravvivenza). La caccia presuppone perfetta conoscenza dell'ambiente e acquisizione di informazioni precise sulla vita e sulle abitudini degli animali selvatici, avviate sin dall'infanzia, quando si impara a catturare gli uccelli con gli "archetti" o con i bastoni invischiati (bachetù). La fotografia dell'anziano cacciatore con il nipotino pare simboleggiare questa realtà, mentre alcune pagine di un diario di roccolo aprono uno squarcio su tutta la cultura, che non si riduce alla contabilità del bottino quotidiano e che è lontanissima dalla concezione "sportiva" della caccia, evasione domenicale, indiscriminata strage di tutto ciò che si muove nel cespuglio o tra gli alberi. Fra gli oggetti esposti, si notano inoltre alcune gabbie per uccelli, trappole e tagliole.

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