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Don Quijote va in
America
Reportage dalla California
e altri luoghi comuni
(versione1.2)
Chiunque realizza immagini che documentano una situazione complessa,
o apparentemente semplice, registra un’istantanea personale e unica.
Questa riflessione sviluppa il pensiero dell’impossibilità di
documentare la realtà con la fotografia... ognuno vive il suo
mondo.
Ho elaborato queste fotografie senza mascherare l’intervento tecnico
sugli originali;
questa operazione ha fatto emergere immagini irreali, surreali,
ironiche o drammatiche
ma plausibili se si guardano con occhi che spaziano nella dimensione
della fantasia
e abbandonano per un momento la razionalità.
Si parte e si
ritorna, ma il sogno prosegue il suo corso: i luoghi comuni si
evolvono,
sono fluidi e svelano visioni sconosciute.
Pier Giorgio Capitanio
febbraio 2013
Non prendiamoci troppo sul serio
perché: * “comunque, dopotutto... si muore”
(*Alessandro Ducoli)
info:
giorgio@scalve.com
tel. 3296207960 (Giorgio)
Le foto a alta
risoluzione le vedi alla pagina
http://www.flickr.com/photos/109142278@N03/
nota: la dimensione dei
pannelli è di cm. 110 x 60
Perchè inseguire un
sogno
Tutti abbiamo un sogno, forse non così impegnativo come quello
pronunciato (urlato) da Martin Luther King a Washington il 28 Agosto
1963, ma nei miei limiti anch’io sono stato “contagiato” dal sogno
americano.
Nella presentazione della mostra è enunciato: “ognuno vive il suo
mondo” ma volte si vivono momenti comuni ad altre persone.
La California è un sogno e pertanto non la si può definire; la prima
impressione (escludendo la burocrazia doganale) è stata piacevole,
ho trovato persone molto disponibili Fulvio, Gianluca, Ramylla,
Shahnaz, Mike, Teo, Beth e molti altri che non posso elencare, ho abbandonato le mie inibizioni e mi sono sentito veramente uguale
agli altri perché tutti diversi.
Ritengo molto importante il rapporto con gli altri nonostante si
parlino lingue diverse e sono convinto che il contatto si stabilisce
solo se c’è voglia di scoprire l’altro.
A distanza di nove fusi orari scopro che la terra popolata un tempo
da Aztechi avventurosi che si erano spinti a nord arrivando
nell’estremo sud della California e tribù Cahuilla (che parlano una
lingua simile all’azteco), Lakhota e altre, ha come simbolo l’orso:
con i tre abeti vedo il logo della Valle di Scalve; i nativi
vivevano in un’economia “naturale” e rispettosa con i tempi della
terra proprio come i nostri nonni; purtroppo i Nativi americani sono
stati sterminati o assimilati nel “nuovo mondo”.
L’America è terra di contraddizioni ma è stupenda come una donna che
ti affascina; puoi parlare con tutti anche se hai sempre dei dubbi
sull’idioma da utilizzare: personalmente il problema è stato di poco
conto perché parlo discretamente l’italiano e poche parole di
“inglese maccheronico” ma ho comunicato con tutti,dal reduce
mutilato che fatica a procurarsi i soldi per mangiare, al messicano,
ai persiani fuggiti prima della cacciata dello Scià e ai Nativi.
Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato: i miei
compagni di viaggio sopratutto mia sorella, mia figlia Petra, Vannisa, Edoardo del
sito www.scalve.it che ha fornito le cartoline, Miriam che ha
creduto nel mio lavoro dal primo momento anche se ero all’inizio,
Renò, Giampi
che mi ha sopportato per due mesi e mi dato buoni consigli anche
stando zitto, Roby e Madi che mi hanno sostenuto e tutti gli altri
(non posso elencarli tutti).
Nelle mie fofo-grafie ho
riversato le mie emozioni a volte in modo confuso ma lucido dal
punto di vista espressivo, e sicuramente i libri letti negli ultimi
mesi mi hanno aiutato a riordinare le idee.
Buona visione a tutti
quelli che avranno la pazienza di soffermarsi almeno un momento a
guardare, perchè parafrasando Epuleio: visitator spectat: laetaberis
(visitatore guarda: ti divertirai)
Pier Giorgio Capitanio dicembre 2012
[...] Si parte e si
ritorna, ma il sogno prosegue il suo corso:
i luoghi comuni si evolvono, sono fluidi e svelano visioni
sconosciute.
Annuso la gente, guardo i loro volti a occhi chiusi e mi si palesa
la loro identità celata.
Si riparte verso stazioni ignote.
Pier Giorgio Capitanio
aprile 2013
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La mostra a
Colere (BG)
Biblioteca Comunale |
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La mostra a
Breno (BS)
Coffe Wine Restasurant
UPUPA |
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La mostra a
Schilpario,
presso Bettoni I.Q. |
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La mostra a
Teveno,
presso l'Osteria Bastioli |
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