ORSO BRUNO

Habitat

In origine si trovava nelle foreste di conifere e nei boschi decidui, e nei tempi passati anche nei boschi di pianura.

Curiosità

L'ultimo orso in Valle di Scalve
[...] L'orso era di stanza in Valle e viveva pacifico nelle fitte foreste. L'ultima orsa fu uccisa in Val di Ronco il 30 aprile 1773 da alcuni cacciatori di Ronco e Barzesto "all'atto che sbucava dalla sua petrosa tana", e il Grassi ricorda pure che "al rumor delle fucilate uscirono due orsacchi, che furono uccisi a palate".
(Tratto da "L'Antica Repubblica di Scalve" di Ettore Bonaldi)

Ballo dell'orso
Il "Ballo dell'orso", che si svolge ad Urbiano, frazione di Mompantero, in valle di Susa, è un interessante esempio di tradizione folklorica alpina conformatasi intorno alla tradizione religiosa della Candelora. Il rito si svolge in occasione della festa di Santa Brigida, e segue i canoni di una tradizione che si ripete da tempo: un orso viene portato lungo le strade del paese e bersagliato dalle invettive e dagli scherzi dei partecipanti. Al termine di un percorso, l'animale (in realtà un uomo mascherato con pelli di vario tipo) viene allontanato dal centro abitato secondo un copione che presenta evidenti connessioni con molte tradizioni rituali presenti anche in altre culture, non solo occidentali. Infatti ricordiamo che il travestimento con pelli di animale corrisponde, nella coscienza del gruppo, all'effettiva trasformazione, con tutti i risvolti evocativi che determina. Questo atteggiamento rituale ha forse origine nelle più antiche credenze totemiche da cui certe tradizioni cultuali sono innegabilmente dipendenti.
In questa tradizione sono stati individuati legami con i Saturnali romani e con i riti dedicati alla divinità celtica Brigit, che nella trasposizione cristiana sarebbe stata trasformata in Santa Brigida. La Festa dell'orso potrebbe essere interpretata come una reminiscenza del Sol invictus: un'ipotesi che non è accettata da tutti, poiché, per le aree alpine, vanno comunque tenute in debito conto le influenze delle religioni di natura precristiana, in cui il "dio-orso" aveva un ruolo non secondario all'interno dei rituali. Secondo un'altra interpretazione, l'orso incatenato, beffeggiato e picchiato, anche solo in senso simbolico, rientrerebbe nell'ambito delle pratiche apotropaiche, che tendono a tradurre nella metafora del ballo la vittoria del bene sul male. In questo senso, il male potrebbe essere l'inverno: ecco quindi che la ricostruzione della cacciata dell'animale tenderebbe a suggerire una trasposizione simbolica della vittoria della primavera sulla stagione più fredda.
Il rito di Urbiano si svolge la prima domenica di febbraio e costituisce un'occasione importante di festa per questa piccola località posta alle pendici del Rocciamelone. La sera precedente la festa, dalla piazza del paese, si diparte una piccola processione a cui prendono parte gli abitanti del luogo. Alcuni raffigurano i cacciatori, hanno corde legate in vita e portano un bastone e una fiaccola. Tutti vanno alla ricerca dell'orso. Il giorno seguente, dopo una funzione in chiesa in onore di santa Brigida, viene distribuito del pane benedetto dalle priore del paese. Si discute sull'identità dell'orso, poiché per tradizione chi si travestirà rimane sconosciuto. L'ingresso in paese dell'orso è accolto dai commenti degli intervenuti: la maschera porta un grande imbuto che utilizza a duplice scopo: amplificare le sue urla e bere le generosi dosi di barbera che gli sono offerte dai cacciatori. Nel centro del paese sceglie la ragazza più bella e con lei inizia a ballare al suono della banda; in seguito i cacciatori condurranno l'orso in un luogo nascosto da cui l'uomo che l'impersona uscirà rivelando la sua vera identità.
Sull'origine della festa vi sono, da parte degli abitanti di Urbiano, tesi diverse. La prima sostiene che la festa si tramanderebbe dai tempi in cui "un barbaro" persosi nei boschi della valle di Susa, terrorizzava le genti con le sue razzie: un giorno i valligiani, stufi delle sue angherie, lo catturarono e lo portarono legato al centro del paese. Per altri l'orso sarebbe l'inverno e la sua cattura rappresenterebbe la fine della brutta stagione. Più fantastica è la terza ipotesi che pone l'origine del Ballo dell'orso in relazione ad una tradizione proveniente dalla Corsica, per questo fatto si chiamerebbe "Orso marino".

Museo Faunistico - Vilminore di Scalve