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ARCIPRETI A VILMINORE

Presentazione
Antonio Figura       Giovanni Maria Acerbis      Giovanni Belotti      Giovanni Giacomo Polini
Luigi Albrici     Giacomo Palamini       Stefano Grasselli      Ludovico Cacciamali     
Angelo Milesi

Zoom Giovanni Maria Acerbis
(Rigosa 1672 - Vilminore 1745)
Arciprete a Vilminore dal 1707 al 1745

(di Miriam Romelli)

1712 Nasce Federico II di Prussia il quale, con Caterina II di Russia e Maria Teresa d'Austria, sarà uno dei despoti "illuminati" consigliati dagli Illuministi ad introdurre importanti riforme riguardanti la laicizzazione dello Stato.
1715, Muore Luigi XIV detto "Re Sole".
1733, Fracois-Marie Aruet, noto come Voltaire, scrive le "Lettere Inglesi", dove indica dell'Inghilterra un modello da imitare per la varietà di religioni che vi si praticano e per avere il governo una monarchia costituzionale.

Gli ultimi decenni del XVII secolo ed i primi del 1700 rappresentavano per l'Europa e per l'Italia un periodo travagliato da guerre e ricco di cambiamenti culturali. Nasce nel 1660 la scienza moderna, i cui princìpi si basano sull'osservazione, l'esperimento e il calcolo matematico -prima, venivano considerate verità le affermazioni degli studiosi dell'età antica e quella della Bibbia interpretate in chiave scientifica. Ad esempio, il filosofo Aristotele (384-322 a.C.) e l'astronomo Tolomeo (II secolo d.C.) avevano affermato che la terra era al centro dell'universo, e la teoria era considerata indiscutibile-.
La "nuova visione" di Galileo -contrastata, come noto, dalla gerarchia cattolica che temeva venissero messe in discussione le affermazioni bibliche- unita a grandi innovazioni tecnologiche, getta le basi dell'Illuminismo, una corrente culturale che influenzerà tutta la vita del XVII secolo.
Il 1700 si apre con le guerre di "successione" (vedersi nella scheda del Figura) spagnola, polacca e austriaca, contese che termineranno nel 1748 con la pace Aquisgrana, tre anni dopo la morte del Arciprete Acerbis.
Le potenze europee concordano una nuova spartizione dell'Italia, com'è evidenziato nella carta geografica su esposta.
La Valle di Scalve appartiene ancora alla Repubblica Veneta, sotto la cui protezione si è posta spontaneamente nell'anno 1428; Venezia rimane una Repubblica indipendente, ma già nei primi anni del '700 il suo governo mostra segni di debolezza, l'erario non ha più la forza di un tempo e la milizia tende ad un rilassamento dei costumi.
La Valle di Scalve subisce inevitabilmente gli effetti di questa decadenza, unita alle prime avvisaglie degli ideali Illuministici che esploderanno solo nella seconda metà del secolo XVIII.
In questo contesto storico possono probabilmente essere spiegati il rigore e gli ascetici costumi di Giovanni Maria Acerbis, il cui operato tese, tra l'altro, a frenare le ambizioni che causarono le lotte tra originari e forestieri della Valle. L'Acerbis tentò inoltre di arginare gli effetti dell'invasione operata a Vilminore da parte i commercianti che introdussero "futili ornamenti e facili costumi" considerati dall'Arciprete indice di decadenza morale.
L'amore dell'Acerbis per la neoedificata chiesa arcipresbiterale, agli arredi della quale contribui in buona parte con il suo patrimonio personale, va inquadrato dell'impeto che spinse nel 1700 nobili e chiesa al restauro ed al rifacimento di palazzi ed edifici di culto, come reazione agli ideali Illuministici che ebbero la loro massima espressione solo nella seconda metà del 1700.
Giovanni Maria Acerbis morì il 31 dicembre del 1745, dopo 38 anni di permanenza a Vilminore e venne sepolto sotto il Pesbiterio della Chiesa per la quale aveva speso tanta parte delle sue energie. La lapide che ha coperto la sua tomba fino all'anno 1984 è ora affissa all'entrata laterale est della Parrocchiale.